Smart Working Planning parte 1: che cosa è e perché è importante

Il 2020 è stato l’anno che ha messo in evidenza come necessaria e imprescindibile, la formula organizzativadello Smart Working a sostegno di una gestione economica possibile nonostante l’emergenza legata al Coronavirus; nelle grandi aziende, nelle PMI, nel pubblico impiego e in generale nel mondo del lavoro nella sua totalità, liberi professionisti compresi. Lo Smart Working è confuso e sovrapposto al più noto Telelavoro: si caratterizza per un approccio organizzativo diverso da quanto fin qui sperimentato; un modo di concepire il lavoro e la collaborazione in azienda orientati alla forte responsabilizzazione del singolo verso il raggiungimento degli obiettivi e alla fiducia, da parte dei vertici aziendali, verso i dipendenti.
L’introduzione dello Smart Working in azienda di fatto costituisce una vera e propria situazione di:
1 - change management relazionale; in quanto richiede di modificare l’approccio con cui si considerano:
- il rapporto e la comunicazione tra colleghi
- la motivazione per sostenere i risultati
- la modalità di ingaggio commerciale dei clienti
- il grado di misurazione delle performance e dei risultati
2- change management organizzativo:
- il modo di pianificare e gestire le attività
- la struttura di hardware necessaria per dare continuità all’azione economica
- i principi organizzativi che regolano i processi interni ed esterni.
Proprio per queste ragioni l’introduzione dello Smart Working richiede una fotografia nitida del contesto aziendale e delle sue caratteristiche e comporta che il management definisca in modo chiaro gli obiettivi da perseguire; lo Smart Working non è semplicemente “lavorare lontano dall’ufficio”, è un approccio culturale su come gestire differentemente l’organizzazione aziendale.
E’ un modello, è una filosofia, è organizzazione, è strategia che richiedono:
- un’attenzione particolare ai supporti tecnologici
- una diversa concezione della gestione degli spazi di lavoro
- un salto di qualità nella gestione delle relazioni tra le persone da parte sia del management che dei colleghi tra di loro.
Lo Smart Working dal punto di vista meramente economico permette alle aziende di ottimizzare i costi; dal lato del clima aziendale e della soddisfazione, accresce il livello di motivazione nei dipendenti che possono, in questo modo, crearsi un equilibrio efficace nella conciliazione tra tempo di lavoro e esigenze extra lavorative.
L’indagine condotta da Euromobility nel 2020 ha evidenziato come il 37% dei lavoratori consultati abbia evidenziato la volontà di proseguire con lo Smart Working come modalità di lavoro anche per il futuro, mentre il 52% auspica di potervi fare ricorso in modo parziale o quantomeno secondo necessità.
Un altro studio, curato da Nomisma sempre nel 2020, ha fatto emergere come gli Smart Workers fossero meno di un milione (circa il 3% dei lavoratori totali in Italia) solo nel 2019 e come invece al termine della fase di lockdown della scorsa primavera la percentuale sia cresciuta al 34%. Con la tendenza dichiarata che nel 2021 oltre il 16% lavorerà costantemente in Smart Working.
Questi dati evidenziano come sia ancora in atto una fase di cambiamento forte nel mondo aziendale e in generale della concezione del mondo del lavoro.
Come affrontare efficacemente e velocemente le nuove sfide che il mondo del business propone? Come affrontare il tema dello Smart Working? Scoprilo leggendo “Smart Working Planning 2. Avvalersi di AxL Formazione per implementare il lavoro agile in azienda”
Per contatti e approfondimenti scrivi a: info@axl-formazione.it e sarai ricontattato